Trasferirsi all’estero: i 3 sistemi fiscali più competitivi al mondo

Nei decenni scorsi, alcuni piccoli Stati e Città-Stato sono cresciuti enormemente, in parte per via del loro status di mete fiscali accessibili per individui e società.  In molti si sono pertanto spostati verso destinazioni con una pressione fiscale inferiore: per lavoro, pensione o per altri motivi.

I più famosi sono senza dubbio gli Stati del Consiglio di cooperazione del Golfo, in particolare gli Emirati Arabi Uniti (EAU). Si tratta di economie molto mature, in grado di offrire tassi molto bassi per le imposte sul reddito e sulle vendite. Ne esamineremo tre e analizzeremo brevemente cosa il futuro ha in serbo per loro.

1. EAU

Gli EAU sono passati dall’essere principalmente finanziati dalle esportazioni di petrolio ad un’economia diversificata che ha attratto massicci investimenti esteri diretti (IED), con un settore dei servizi ben sviluppato.

Imposta sul reddito personale:

a partire da settembre 2018, qualsiasi reddito inferiore a AED 1.000.000 (US $ 275.000[SC1] ) non è tassato, che vuol dire che le imposte sono pagate dai professionisti con i più alti guadagni e da facoltosi uomini d’affari indipendenti. Oltre la soglia di 1.000.000 di AED, inizia un sistema di imposizione fiscale progressivo fino al valore di 5.000.000 AED. Su qualsiasi reddito al di sopra di questa soglia viene applicata un’aliquota del 55%.  

Imposta sulle vendite:

nel 2018, gli EAU hanno introdotto un’imposta sulle vendite pari al 5%, la prima di questo genere negli Emirati. Ciononostante, gli EAU restano tra i Paesi fiscalmente più accessibili al mondo.

2. Singapore

Singapore è una delle Città-Stato più ricche al mondo, con una produzione ad alta intensità di capitale e industrie di software, affiancate da uno dei porti più trafficati al mondo. È stata a lungo una destinazione molto popolare per gli espatriati e presenta un sistema fiscale molto competitivo.

Imposta sul reddito personale:

Singapore presenta un sistema di imposte sul reddito progressivo, il quale spazia dallo 0% per i redditi inferiori a SGD 20.000 (circa US$ 15.000[SC2] ) al 22% per quelli superiori a SGD 320.000 (circa US$ 230.000[SC3] ). Si tratta di una tassazione superiore rispetto a molti Stati del Golfo ma Singapore dipende meno dagli IED e offre servizi pubblici/governativi eccellenti.  

Imposta sulle vendite:

Singapore applica un’imposta generale sulle vendite pari al 7%.

3. Hong Kong

Hong Kong, una parte della Cina ad amministrazione speciale, è una delle città più prospere al mondo. Sebbene non si tratti formalmente di una Città-Stato, presenta de facto un alto livello di autonomia rispetto alla politica interna, fisco incluso.

Imposta sul reddito personale:

le aliquote dell’imposta sul reddito di Hong Kong raggiungono un limite massimo del 17% per i redditi mensili pari a HKD $ 120.001 (circa US$ 15.000[SC4] ).

Imposta sulle vendite:

Hong Kong non applica alcuna imposta sulle vendite, ad eccezione di alcuni tipi di alcolici.  

Il futuro:

si è detto molto sulla sostenibilità delle basse aliquote fiscali del Golfo e  dell’Asia orientale. Vero è anche che nell’ultimo decennio e mezzo sono stati introdotti nuovi tributi e nuove aliquote. L’introduzione dell’imposta sulle vendite negli EAU per aiutare a sostenere le casse pubbliche ne è un chiaro esempio.

Nonostante la generale tendenza verso una tassazione più elevata e diversificata nelle mete qui menzionate, questi sistemi restano ben lontani dai modelli di tassazione europei. Se gli EAU e gli altri Stati del Golfo introducono nuovi tributi, l’ambito sarà limitato e probabilmente non colpiranno chi ha interesse a trasferirvisi, come voi. Va anche considerato che sia Singapore che gli EAU hanno costantemente registrato ampi surplus commerciali negli ultimi decenni. Ne parleremo più nel dettaglio in un articolo futuro, quindi restate all’erta!

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